I lavori per l’attuazione del Piano di Monitoraggio continuano: siglati nuovi accordi si lavora per il futuro
Dopo le Convenzioni con il CERI, il CNR-ISAC e l’Università di Padova si concludono gli accordi con ISPRA e Opera Primaziale Pisana. In via di definizione nuove collaborazioni con l’ASI, la Cattedra UNESCO e il Parco Archeologico dei Campi Flegrei
Data:
30 Agosto 2022
La Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale – assieme all’Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 2016 – continua a coordinare le fasi di attuazione del Piano Straordinario di Monitoraggio dei beni culturali immobili.
Dopo la prima fase, concretizzatasi nelle Convenzioni con il CERI, il CNR-ISAC e l’Università di Padova, si prosegue l’implementazione del Piano attraverso la conclusione di accordi con altri enti altamente specializzati quali l’ISPRA e l’Opera primaziale Pisana.
In virtù di tali accordi si amplia il bacino di interesse del Piano e il monitoraggio ambientale e strutturale delle relative aree.
Il monitoraggio da satellite, infatti, associato al monitoraggio a terra consente, nell’ambito della tutela dei beni immobili culturali, di integrare la conoscenza preventiva di una vasta gamma di fattori di rischio.
Lo scopo del Piano e degli studi che sono stati avviati è quello di fornire ogni utile indicazione sia tecnica che procedurale per predisporre un monitoraggio completo; il dato satellitare consente inoltre un controllo territoriale di ampio raggio sull’area scelta per il campionamento in relazione ai singoli beni immobili.
L’importanza del Piano Straordinario di Monitoraggio per la tutela del patrimonio culturale è quindi centrale e i vari enti coinvolti dal Ministero della Cultura, ognuno nell’ambito delle proprie competenze scientifiche, effettuano costanti monitoraggi strutturali e ambientali, sia statici che dinamici, che mirano alla prevenzione e alla tutela dei beni culturali del nostro patrimonio.
Ciò consentirà di prevenire al meglio possibili danni ai beni culturali immobili e in caso di eventi calamitosi straordinari, di agire celermente nel modo meno invasivo possibile per preservare l’importanza storico-artistica dei luoghi interessati.
Nella stessa ottica sono in via di definizione nuove collaborazioni con l’ASI e il Parco Archeologico dei Campi Flegrei.
Ultimo aggiornamento
30 Agosto 2022, 12:23