G20, ciclo di webinar di aprile: il dettaglio della seconda giornata curata dalla Direzione Generale Sicurezza Patrimonio Culturale
Conclusi i tre incontri internazionali di aprile organizzati dal MiC - Ministero della Cultura, dedicati alle grandi tematiche culturali; in vista del G20 Cultura che avrà luogo in Italia, a Roma, il 29 e il 30 luglio 2021
Data:
21 Aprile 2021
Si sono appena conclusi i tre incontri internazionali dedicati alle grandi tematiche culturali, organizzati dal MiC – Ministero della Cultura, in vista del G20 Cultura che avrà luogo nel mese di luglio a Roma.
Nei giorni 9, 12 e 13 aprile 2021, i webinar – qui un dettaglio – hanno rispettivamente trattato tematiche di rilevanza internazionali, tra cui la lotta al traffico illecito delle opere d’arte, gli effetti dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale, le industrie creative.
La Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale ha curato il coordinamento scientifico del secondo webinar del 12 aprile, dal titolo “ADDRESSING THE CLIMATE CRISIS THROUGH CULTURE – Preserving Cultural Heritage, Supporting the Green Transition”. Un tema importante che, posto in relazione con il patrimonio culturale, ne ha messo in luce la fragilità e il rischio di perdite inestimabili, ma nello stesso tempo ha suggerito numerosi spunti su come cultura e patrimonio culturale possano contribuire, naturalitier, all’azione per la mitigazione del clima e per tendere ad un sistema di resilienza.
L’incontro, sviluppato nell’arco della giornata in quattro sessioni tematiche, ha visto oltre una forte partecipazione ed interazione fra esperti internazionali provenienti dai diversi Paesi G20, dall’Unione Europea e dalle principali organizzazioni internazionali, quali UNESCO, ICOMOS, ICOM, ICCROM, la guida di importanti chair come Mario Tozzi, dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR, Mechtild Rössler, Direttrice del World Heritage Centre UNESCO, Andrew Potts coordinatore dell’ICOMOS Climate Change Working Group, Cristina Sabbioni dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR, che hanno guidato il webinar attraverso un percorso atto a
- illustrare i prevedibili scenari riconducibili al cambiamento climatico globale e la loro correlazione con il verificarsi di eventi calamitosi a danno del patrimonio culturale stesso (session I – The Impact of Climate Change on Cultural Heritage and Cultural Diversity);
In questa sessione sono stati illustrati – in un quadro generale – i prevedibili scenari riconducibili al cambiamento climatico globale e la loro correlazione con il verificarsi di eventi calamitosi a danno del patrimonio culturale stesso. E’ stata presentata una serie di casi emblematici come la situazione di Venezia e dell’ecosistema della laguna e la conservazione di aree archeologiche fortemente esposte ai danni causati dal cambiamento climatico. L’obiettivo posto da raggiungere è la massima divulgazione degli scenari prevedibili, lanciando un grido d’allarme che sensibilizzi fortemente il pubblico e diffonda la consapevolezza di una necessaria azione “globale” che coinvolga tutti (istituzioni, mondo della ricerca, società civile) nella ricerca della resilienza.
- evidenziare l’importanza di un tipo di azione “ad ampio raggio” focalizzata su due linee di intervento: salvaguardare il patrimonio culturale con azioni preventive e ricollocarlo al centro di progetti “eco-sostenibili” capaci di attivare le cosiddette “economie circolari (session II – Strategies and Actions for Increased Resilience of Cultural Heritag);
Gli argomenti trattati hanno evidenziato l’importanza di un tipo di azione “ad ampio raggio” focalizzata su due linee di intervento: salvaguardare il patrimonio culturale con azioni preventive e ricollocarlo al centro di progetti “eco-sostenibili” che abbiano la capacità di attivare le cosiddette “economie circolari”. Questa sessione ha illustrato altresì l’importanza della conoscenza del patrimonio culturale a rischio e, dunque, le opportune azioni di lotta e adattamento ai cambiamenti climatici del patrimonio stesso, la gestione delle emergenze, la cooperazione internazionale senza trascurare le necessarie conservazioni dei beni mobili all’interno dei musei. Lo scopo è quello di promuovere modelli di sviluppo maggiormente sostenibili incentrati sulla valorizzazione delle comunità di persone, promuovendo – sinergicamente – la diffusione di know how, competenze e buone pratiche. Si è evidenziato inoltre come è importante favorire i negoziati sul clima a livello internazionale, soprattutto alla luce dell’accoglienza da parte dell’Italia della Pre-COP 26, per ancorare più saldamente la cultura nell’agenda del clima.
- sottolineare l’importanza di una politica ambientale condivisa, inclusiva nei confronti del patrimonio culturale, che promuova la condivisione delle conoscenze (dati, studi, buone pratiche, tecniche, modelli organizzativi) e che sia attenta alla ricerca considerata come propedeutica a qualsiasi seria azione preventiva ( session III: – Culture-Based Solutions Driving Climate Action);
I relatori della sessione hanno illustrato l’importanza di una politica ambientale condivisa che sia inclusiva nei confronti del patrimonio culturale, che promuova la condivisione delle conoscenze (dati, studi, buone pratiche, tecniche, modelli organizzativi) e che sia attenta alla ricerca considerata come propedeutica a qualsiasi seria azione preventiva. Si è posto quindi l’accento sul ruolo del patrimonio culturale nel raggiungere gli obiettivi posti dall’Accordo di Parigi e nel sostenere una transizione giusta, aumentando la capacità delle comunità di ridurre i gas serra e adattarsi al cambiamento climatico in un’ottica di resilienza e la cooperazione internazionale. Si sono vagliate le possibili modalità attraverso cui le istituzioni culturali – musei compresi – possano svolgere un ruolo significativo per favorire la diffusione di comportamenti virtuosi all’interno di vari ambiti: ricerca, educazione, comunicazione e, in modo particolareggiato, nella sensibilizzazione circa gli effetti del cambiamento climatico che stimolino cambiamenti comportamentali tanto a livello comunitario quanto a livello di singoli individui.
- messo in risalto l’importanza delle nuove tecnologie quali strumenti di conoscenza e programmazione per la salvaguardia del patrimonio culturale (session IV- Advanced technologies for the preservation of cultural heritage. Social and economic benefits);
Nella sessione si è evidenziata l’importanza delle nuove tecnologie come strumenti di conoscenza e programmazione per la salvaguardia del patrimonio culturale. Fra i numerosi temi affrontati si è data evidenza del piano di monitoraggio realizzato per il Parco archeologico del Colosseo e dell’operato continuo che la Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale svolge nell’attività di prevenzione mediante l’adozione del “Piano Straordinario di Monitoraggio e Conservazione dei Beni Culturali Immobili”. Dal confronto inerente le tematiche trattate, sono emersi due fondamentali aspetti: il primo vede le nuove opportunità offerte dalle nuove tecnologie, ad esempio nel campo del monitoraggio satellitare per la rilevazione dei dati con osservazione della Terra anche in termini di possibilità di cooperazione tra Stati e di sinergie attivabili; il secondo ha evidenziato la possibilità di sviluppo e le ricadute economiche, anche in termini di sviluppo delle industrie creative.
Prossimo appuntamento 29 e 30 luglio a Roma, quando si svolgerà il G20 Cultura: il primo incontro formale dei ministri della cultura che avrà lo scopo di fondare un solido consenso intorno a specifiche conclusioni condivise, delineare visioni comuni e rafforzare la cooperazione fra Paesi sulle tematiche affrontate.
Con questo contributo l’Italia introduce – innovando rispetto a quanto già fatto precedentemente – il tema della cultura, con tutto il suo peso, all’interno della riflessione del G20.
È possibile vedere tutti e i tre webinar grazie al materiale caricato sul Canale YouTube del Ministero della Cultura; di seguito il video della seconda giornata del 12 aprile:
Ultimo aggiornamento
22 Aprile 2021, 10:02