Borgo San Lorenzo (FI), Pieve di San Cresci in Valcava
Soggetto attuatore: Arcidiocesi di Firenze
La Pieve di San Cresci in Valcava di Borgo San Lorenzo, Firenze, sorse sul sito di un antico tempio pagano, di cui si conservano le fondazioni e tracce di cultura materiale, come alcune monete dell’imperatore Decio (III secolo d.C.). Le testimonianze documentarie più antiche ne accertano l’esistenza dal X secolo. Importanti lavori di restauro furono realizzati negli anni venti del Settecento per volere del granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici. La Chiesa, a tre navate, presenta un’abside e un campanile, e tra gli annessi, una cappella settecentesca che conserva un prezioso affresco di Anton Domenico Bamberini. L’aspetto attuale dell’edificio deriva da un poderoso restauro, in forme medievali, in seguito al terremoto del 1919. La Pieve custodisce importanti opere tra le quali un tabernacolo quattrocentesco in pietra scolpita, dipinti seicenteschi, e opere contemporanee di David Mayernik (2010). Appartiene alla Chiesa settecentesca l’altare maggiore in marmi policromi, realizzato per custodire le preziose reliquie dei santi evangelizzatori del Mugello Enzo, Omnione, Panfila e Cresci, martirizzati sotto l’imperatore Decio, riconosciute nel 1613 sotto l’abside. Di S. Cresci, titolare della Pieve, si conserva il cranio, un tempo custodito in uno splendido reliquiario d’argento settecentesco, ora a Firenze.
L’intervento di sicurezza sismica, preceduto da indagini geologiche, ha interessato la cappella settecentesca della Chiesa: sono stati realizzati la sottofondazione della parete esterna, la sostituzione dei capochiave delle catene antisismiche esistenti, la ricucitura tra il paramento esterno e quello interno tramite iniezioni di malta di calce e la stesura del nuovo intonaco, rinforzato con rete in fibra di basalto.
Ultimo aggiornamento
23 Ottobre 2024, 14:48