Deposito: spazio di emergenza di custodia beni a rischio che non possono essere esposti, deposito: custode di opere da studiare,  spazio specialistico per catalogazione e interventi di conservazione o di restauro.

Sono alcuni degli aspetti dei depositi di sicurezza presi in esame nelle “Linee guida per la progettazione dei depositi” elaborate per la salvaguardia delle opere d’arte in momenti di emergenza: la presentazione a Firenze giovedì 18 maggio 2022 con un convegno di presentazione nell’ambito del Salone dell’Arte e del restauro.

Le Linee puntano a fornire le indicazioni fondamentali per la progettazione e la realizzazione di nuovi depositi sul territorio nazionale e la rifunzionalizzazione di edifici già esistenti; le Linee sono state elaborate da un gruppo di lavoro tecnico che ha messo insieme saperi e competenze, istituito e coordinato dalla Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale.

Il termine deposito evoca un ambiente idoneo e attrezzato per la conservazione e la gestione di opere e collezioni museali che risponde alla necessità di riparo in situazioni di emergenza.

Si tratta di specifiche strutture per le varie tipologie di beni e per la progettazione di spazi di lavoro destinati all’attività degli operatori, di ricerca interdisciplinare, di tutela e didattica.

Il deposito può essere un centro di sviluppo culturale e digitale, uno spazio che svolge una funzione espositiva, un laboratorio visitabile dal pubblico. I depositi luoghi essenziali per la vita delle opere, chiavi per la crescita e la cultura,  e di sviluppo per nuove forme di occupazione.

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