La bellezza ritrovata: la nuova sala espositiva della Cattedrale di Spoleto

Marica Mercalli, Direttore Generale Sicurezza Patrimonio Culturale: "Nelle opere qui esposte c’è la storia delle comunità dalle quali provengono." - "in attesa del ritorno al luogo di origine, in tanti potranno ammirare queste opere care alla fede e alla storia, ma che sono anche capolavori dell’arte"

Data:
3 Novembre 2021

La bellezza ritrovata: la nuova sala espositiva della Cattedrale di Spoleto

E’ stata inaugurata il 29 ottobre, presso la Cattedrale di Spoleto – in occasione del V anniversario del terremoto del Centro Italia – la nuova sala espositiva “La bellezza ritrovata“. Ospiterà 22 opere d’arte provenienti prevalentemente dal Deposito di Santo Chiodo (Spoleto), rimaste ferite dai tragici avvenimenti sismici del 2016 e recentemente restaurate. La sala si aggiunge al già esistente percorso museale della Basilica Cattedrale “Arte nello Spirito, Spirito dell’Arte” .

Presenti all’inaugurazione tra gli altri, oltre all’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, il Commissario Giovanni Legnini e il Direttore Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale Marica Mercalli, Soprintendente in Umbria al tempo del terremoto.

La bellezza ritrovata, mostra spoleto - opere recuperate Sisma 2016 - Art Bonus -
Nella foto, il Direttore Marica Mercalli; dietro, il Commissario Giovanni Legnini e l’Arcivescovo Renato Boccardo; davanti la statua, il Sindaco di Spoleto Andrea Sisti – fonte foto – Arcidiocesi Spoleto-Norcia

Il terremoto lo possiamo limitare ma non evitare. E questa è una zona altamente sismica.” ha tenuto a precisare il direttore Mercalli, per poi spiegare: “Il nostro lavoro allora si sta concentrando su una ricostruzione più sicura rispetto al passato, con misure antisismiche che garantiscano una maggiore resistenza degli edifici. Nelle opere qui esposte c’è la storia delle comunità dalle quali provengono. Si tratta di un’idea davvero intelligente dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia: in attesa del ritorno al luogo di origine, in tanti potranno ammirare queste opere care alla fede e alla storia, ma che sono anche capolavori dell’arte“.

La sala, sottolinea mons. Boccardo nel suo saluto, “offre alle popolazioni della Valnerina e ai visitatori qualche cosa della bellezza – vero patrimonio di fede, di cultura e di arte – che arricchiva le nostre chiese e che è stata violentata dal terremoto del 2016. Per questo” – spiega l’Arcivescovo – “l’abbiamo voluta chiamate “La bellezza ritrovata”, anche se la denominazione più corretta dovrebbe essere “La bellezza parzialmente restituita”. Perché si potrà parlare veramente di restituzione completa quando queste opere – e le altre che di volta in volta verranno qui accolte dopo il necessario restauro – potranno fare ritorno alle chiese di origine. La bellezza” – ha poi concluso – “rapisce gli animi e li trasforma. Guardare qualcosa di bello è come un balsamo sulle ferite ancora sanguinanti del sisma“.

Realizzata con il contributo di Ales – Arte Lavoro e Servizi (l’azienda in house del Ministero della Cultura), sarà possibile visitare la sala grazie all’ascensore nella Cappella del Santissimo Sacramento; le opere saranno visitabili sino a Primavera 2022 ogni sabato, domenica e giorni festivi, con disponibilità di una visita accompagnata ogni ora, dalle 11 alle 17.

Ultimo aggiornamento

3 Novembre 2021, 14:23