Carta del Rischio
Il sistema di supporto online del MiC nato dal concetto di restauro "preventivo": per sviluppare strategie basate sulla prevenzione del danno
La Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale ha assunto la gestione tecnica e amministrativa del sistema informativo della Carta del Rischio, a seguito di Protocollo di intesa con la DG-ERIC – Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali e con l’ICR – Istituto Centrale del Restauro, ritenendolo uno strumento utile ai fini di uno dei sui compiti fondamentali cioè quello della prevenzione.
Il sistema informativo territoriale della Carta del Rischio del Patrimonio culturale (‘CDR’), progettato dall’Istituto Centrale per il Restauro, permette una particolare modalità di applicazione delle indagini scientifiche, del controllo microclimatico ambientale e delle prove non distruttive, per la conservazione programmata dei beni culturali. Questa metodologia di lavoro propone di sviluppare, attraverso interventi sistematici di conservazione e manutenzione dei beni, una strategia basata sulla prevenzione del danno. Tale modalità nasce dal concetto di restauro ‘preventivo’, già elaborato da Cesare Brandi, che può avere un riscontro concreto solo nella conoscenza approfondita prevenzione dei processi di degrado, con il controllo delle sollecitazioni esterne (per esempio i fattori ambientali, gli inquinanti ecc.) e la messa in atto della manutenzione programmata sui beni. Il primo tentativo di attuazione di questa strategia risale al 1975, quando Giovanni Urbani, allora direttore dell’ICR, elaborò il “Piano pilota per la conservazione programmata dei beni culturali in Umbria”.
Il rischio di perdita del patrimonio culturale è stato assunto come criterio per l’individuazione delle priorità operative della DG-SPC. Pertanto la conoscenza della distribuzione georeferenziata dei beni sul territorio è necessaria per programmarne gli interventi ai fini della loro tutela, conservazione e uso. La rappresentazione su cartografia del livello di rischio permette una modalità comunicativa sintetica dei dati e costituisce uno strumento operativo per pianificare le attività di conservazione connesse. Tale visualizzazione, che consente di produrre rappresentazioni diverse (‘tematismi’), sempre aggiornabili e sovrapponibili, in grado di definire i livelli di rischio del patrimonio nazionale in tempi e condizioni diverse, è stata resa possibile dallo sviluppo dei Sistemi informativi territoriali. In estrema sintesi, il rischio esprime la probabilità che un evento indesiderato danneggi un bene culturale. Esso viene considerato in funzione di due differenti grandezze: la pericolosità, cioè la presenza o probabilità che si verifichino eventi dannosi sul territorio, e la vulnerabilità, intesa come attitudine del bene a essere danneggiato (la sua fragilità). Tale attività di analisi e studio dei rischi viene svolta in collaborazione con molti Enti preposti alla conoscenza e tutela del territorio come il Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale dei Carabinieri, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), L’Istituto Nazionale di Geofisica e vulcanologia (INGV), l’Autorità di bacino delle Alpi Orientali, l’Autorità di bacino della Regione Puglia.
Il sistema Informativo territoriale consente un accesso pubblico per la consultazione dei dati on line (profilo UTENTE PUBBLICO) e uno riservato al personale MiC (profilo AMMINISTRATORE e FUNZIONARIO). Per accedere con profilo pubblico utilizzare come nome utente: pubblico e come password: pubblico.
Per accedere, cartadelrischio.beniculturali.it
Giornata informativa sulle attività di prevenzione della Direzione Generale
Al fine di migliorare la conoscenza negli ambiti sopra indicati attraverso un confronto con la DG-ABAP e le Soprintendenze territoriali, il 10 e l’11 dicembre 2020 la Direzione Generale per la Sicurezza del Patrimonio Culturale – in collaborazione con l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale – ha tenuto in video conferenza una due giorni informativa dal titolo “Il rischio territoriale e i beni culturali”.
Di seguito i documenti PDF informativi realizzati per le attività previste in scaletta:
- Catalogazione e pericolosità del territorio – Frane e beni culturali
Alessandro Trigila – Responsabile Segreteria tecnica Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia) (ISPRA) - Gli effetti dell’inquinamento atmosferico e dei fattori climatici sul patrimonio culturale architettonico – Elaborazione dei dati di Pericolosità ambientale
Raffaela Gaddi – Dipartimento di Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale (ISPRA) - La gestione dell’emergenza in caso di calamità naturale
Paolo Iannelli – Dirigente Servizio I DG-SPC; Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 del MiC - Metodologia di elaborazione dati su beni culturali frane e alluvioni
Carla Iadanza – Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia Servizio GEO-APP (ISPRA) - Le banche dati del MiBACT – Carta del rischio e Vincoli in rete. L’interoperabilità tra i sistemi informativi del MIBACT
Carlo Cacace – Responsabile dei sistemi informativi di Carta del Rischio e Vincoli in rete
Ultimo aggiornamento
8 Gennaio 2024, 10:56