Cos’è, come funziona e di quali forze dispone la DG-Sicurezza Patrimonio Culturale: risponde il Direttore Marica Mercalli

"Con questa nuova struttura il ministro Franceschini vuole dare il segnale che vengano messe a frutto e coordinate le esperienze sul campo già maturate"

Data:
29 Ottobre 2020

Cos’è, come funziona e di quali forze dispone la DG-Sicurezza Patrimonio Culturale: risponde il Direttore Marica Mercalli

Intervistata da il Giornale dell’Arte in merito alle attività svolte dalla nuova Direzione Generale per la Sicurezza del Patrimonio Culturale, Marica Mercalli ha spiegato come la struttura da lei diretta sia pensata per avere due sfere di azione.

Una di tipo preventivo, ovverosia di coordinamento: per migliorare l’azione per la sicurezza del patrimonio culturale nei cosiddetti “tempo di pace” e “tempo di guerra”. Una per la gestione delle emergenze e delle successive fasi di ricostruzione.

Entrando nel dettaglio, durante l’intervista il Direttore DG-SPC ha tenuto molto a sottolineare come la prevenzione debba essere pensata sempre “a lungo raggio“, cercando di affrontare tutte le criticità possibili e mettendo a fuoco le differenti situazioni di rischio per il patrimonio mobile e immobile, individuando misure adatte per il contenimento del rischio.

Marica Mercalli, Direttore Generale SPC MiBACT
Il Direttore Generale Sicurezza Patrimonio Culturale, Marica Mercalli

Questa nuova Direzione serve a fronteggiare momenti di emergenza ricorrenti” – ha sottolineato Marica Mercalli nell’intervista – “pensiamo all’acqua alta a Venezia del novembre 2019, alle frane, agli smottamenti. Quei momenti vanno affrontati avendo idee molto chiare sui protocolli e le procedure da mettere in atto e facendosi trovare pronti, perché una fase di prevenzione per la messa in sicurezza crea le condizioni migliori per tutelare il nostro patrimonio culturale.

Altra caratteristica importante ricordata dal Direttore sarà la necessità da parte della Direzione di “fare sistema” con altre realtà, poiché sarà necessario operare in esperienze già avviate o lavorare in ambiti tangenti all’attività di pertinenza altre direzioni del MiBACT (come la Direzione Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, la Direzione Musei o altre), o di dialogare con altre realtà che si occupano di sicurezza (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale etc.).

Interrogata poi sulle tipologie di interventi possibili, ha ricordato come in qualità di Direttore Generale può operare su due livelli, attraverso le linee guida e le prescrizioni: “Una Direzione Generale coordina e fornisce un orientamento, mentre attraverso lo strumento delle prescrizioni dialoga con i suoi interlocutori e può stabilire misure di intervento. Per esempio dobbiamo raccordarci con le altre direzioni del Ministero per migliorare i sistemi di controllo e protezione nei musei e con le situazioni territoriali su un tema determinato, quello della sicurezza dei beni culturali «diffusi».
Con questa nuova struttura il ministro Franceschini vuole dare il segnale che vengano messe a frutto e coordinate le esperienze sul campo già maturate: nel mio caso non solo il terremoto perché non è l’unica emergenza che ho affrontato.

Passando poi alle forze a disposizione della nuova Direzione, è stato sottolineato che i primi mesi di attività saranno caratterizzati dalla necessità di creare una struttura operativa alla quale dovranno essere assegnati i sufficienti finanziamenti e il necessario organico di personale tecnico ed amministrativo, aggiungendo però che le cose non partano proprio da zero. Infatti la DG Sicurezza del Patrimonio ha assorbito le competenze dell’Unità per la Sicurezza diretta dal prefetto Fabio Carapezza Guttuso che ha già messo in atto azioni di prevenzione e  interventi di sicurezza, e nell’ultima emergenza, successiva al terremoto del 2016,  ha coordinato (poiché a capo dell’Unità di Crisi nazionale), le Unità di Crisi regionali istituite presso i Segretariati regionali.

Si ringrazia Stefano Miliani de ilgiornaledellarte.com per l’intervista; qui l’integrale.

Ultimo aggiornamento

29 Ottobre 2020, 15:59