Piano Straordinario di Monitoraggio e Conservazione dei Beni Culturali Immobili

Attività istituzionali del Ministero della Cultura volte alla conservazione del patrimonio culturale; per una conoscenza individuale e un controllo periodico e sistematico dell’evoluzione dello stato di conservazione dei nostri beni

Piano Straordinario Nazionale di Monitoraggio e Conservazione dei Beni Culturali Immobili ai sensi delle “Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, degli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze” (comma 4 dell’articolo 14 del decreto legge 28 settembre 2018, n. 109), per cui sono stanziati 20 milioni di euro (10 milioni per  ciascuno degli anni 2019 e 2020)

L’iniziativa si inserisce nel più ampio ambito delle attività istituzionali del MiC volte alla conservazione del patrimonio culturale, e specificatamente dei beni immobili e alla loro sicurezza nei riguardi dei differenti fattori di rischio sia naturali che antropici.

Il Piano definisce i criteri per l’individuazione dei beni da sottoporre a monitoraggio e ai conseguenti interventi conservativi, nonché i necessari ordini di priorità dei controlli, anche sulla base di specifici indici di pericolosità territoriale e di vulnerabilità individuale degli immobili, e i sistemi di controllo strumentale da utilizzare nonché le modalità di implementazione delle misure di sicurezza, conservazione e tutela.

Foto-Satellite-Italia-giorno-e1633679568403

Nello specifico:

  • definisce i criteri per l’individuazione dei beni da sottoporre in via preliminare a monitoraggio e ai successivi interventi di conservazione;
  • individua i necessari ordini di priorità dei controlli, anche sulla base di specifici indici di pericolosità territoriale e di vulnerabilità individuale degli immobili;
  • individua i sistemi di controllo strumentale da utilizzare;
  • individua le modalità di implementazione delle misure di sicurezza, conservazione e tutela.

Il Piano

  • trova corrispondenza con i fabbisogni espressi dagli utenti nazionali responsabili del monitoraggio e conservazione dei beni culturali nell’ambito delle attività di consultazione degli utenti del Forum Nazionale degli Utenti Copernicus (lo strumento della Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato alla condivisione dell’informazione relativamente agli sviluppi del Programma Copernicus, Programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea);
  • concorre a definire i requisiti tecnici per la definizione dei servizi operativi nazionali di monitoraggio del territorio, che verranno erogati mediante l’implementazione della Space Economy – Programma Mirror Copernicus (la cui realizzazione è regolata in ambito COMINT che supporta il Presidente del Consiglio nell’indirizzo e coordinamento in materia spaziale e aerospaziale anche con riferimento ai servizi operativi correlati);
  • si collega alla Programmazione Finanziaria del COMINT che raccorda le diverse amministrazioni centrali presso la Struttura di Coordinamento, in relazione all’implementazione dei servizi innovativi in via di sviluppo all’interno del Mirror Copernicus attraverso la piattaforma COMAP, rappresentando un ulteriore cofinanziamento per l’utilizzo innovativo di dati di Osservazione della Terra riferiti ai beni culturali e integrati al dato in-situ.
  • prevede – nell’ambito delle attività del Gruppo di Lavoro della PCM “Osservazione della Terra” – l’armonizzazione della normativa (ivi compresa quella relativa alla Legge del 16 novembre 2018, n. 130) che concerne il monitoraggio satellitare.

Maggiori informazioni nel PDF del Piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili consultabile qui.

arrm2473_sito_v01

FINALITÀ

Il tema del monitoraggio dello stato dei beni immobili di interesse culturale in relazione alle situazioni di rischio è sempre stato considerato di estrema importanza dal Ministero della Cultura che negli anni, a più riprese, ha cercato di implementare politiche e strumenti adatti. Infatti solo da una conoscenza individuale del patrimonio e da un controllo periodico e sistematico (monitoraggio) dell’evoluzione dello stato di conservazione del bene e del sito in cui tale bene è inserito, possono essere stabiliti le tipologie ed il livello di rischio cui tale bene è esposto.

I risultati derivanti da questo processo di analisi costituiscono il supporto decisionale più efficace per una corretta programmazione e la relativa allocazione di risorse, ivi incluse quelle per rispondere agli aspetti emergenziali e/o di urgenza.

Il piano si pone due obiettivi fondamentali:

  • effettuare il monitoraggio di edifici e manufatti di interesse culturale maggiormente vulnerabili (es. strutture snelle quali torri, campanili etc.) in relazione alla loro sicurezza strutturale, finalizzando e specializzando progetti già avviati di monitoraggio del contesto territoriale e ambientale sul quale tali beni insistono;
  • offrire ai proprietari ed ai gestori del patrimonio immobile nonché alle istituzioni a vario titolo interessate, uno strumento di supporto decisionale, nella forma di un sistema di monitoraggio che consenta al responsabile del singolo bene di poter attivare le necessarie procedure operative e gli interventi conservativi necessari a salvaguardarli.

Tale strategia consentirà di minimizzare l’impatto degli interventi attraverso una gestione “attiva” del rischio residuo, che nell’ambito dei beni culturali coniuga il principio del minimo intervento strutturale, rispettoso del bene e della sua concezione originale, con quello di avere un livello di rischio accettabile senza ricorrere ad invasivi interventi di innalzamento della capacità “resistente” specialmente nei confronti delle azioni eccezionali.

In vista degli sviluppi della Space Economy Nazionale, con particolare riferimento ai servizi operativi di monitoraggio del territorio tramite osservazione della Terra di prossima erogazione nell’ambito del Programma Nazionale Mirror Copernicus – definiti anche con il concorso del Ministero della Cultura e della comunità nazionale per la conservazione e la protezione dei Beni Culturali – l’opportunità di finanziamento offerta dalla norma del 2018 risulta utile per aggiornare le risorse conoscitive già disponibili nei diversi repository del Ministero, in primis il Sistema Informativo della Carta del Rischio e SecurArt, sistemi gestiti dalla Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale del MiC, in cui sono archiviate le informazioni sui danni e sulla gestione degli eventi calamitosi nonché i principali dati volti alla caratterizzazione architettonica, strutturale ed impiantistica del patrimonio immobiliare gestito direttamente dal Ministero, quale verità “a terra” e di futuro complemento all’informazione che verrà fornita dai servizi operativi di monitoraggio di cui al Mirror Copernicus.

Tutti i dettagli nel PDF del Piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili consultabile qui.

STATO DI AVANZAMENTO

Riepilogo sullo stato avanzamento delle fasi attuative del Piano al 7 marzo 2022

CONVENZIONI CON ENTI DI RICERCA E ALTRE ISTITUZIONI” (ex art. 4 punto 1 del Piano di Monitoraggio)
Decreto n. 242 del 15/07/2021 dell’USS-sisma 2016, pari a € 2.400.000,00.

Convenzioni già sottoscritte:

  • CERI – Centro di Ricerca CERI “Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici” dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza;
    costo complessivo € 680.000,00 – Contributo MIC € 510.000,00 – Coof. Ente 170.000,00
  • Università di Padova – Dipartimento di Geoscienze;
    costo complessivo € 241.000,00 – Contributo MIC € 180.000,00– Coof. Ente 61.000,00
  • CNR – ISAC;
    Costo complessivo 215.000,00 – Contributo MIC 215.000,00

Convenzioni in corso di definitiva approvazione – da sottoscrivere:

  • ISPRA- l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale;
    Costo complessivo 198.000,00 – Contributo MIC 198.000,00
  • ASI – Agenzia Spaziale Italiana;
    Costo complessivo da definire;
  • Opera della Primaziale Pisana & Università di Pisa – Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (DICI);
    Costo complessivo € 576.500,00 – Contributo MIC € 446.500,00– Coof. Ente 130.000,00
  • MIC Segretariato Regionale per il Veneto;
    Costo complessivo da definire;
  • Cattedra UNESCO su Prevenzione e gestione sostenibile del rischio idrogeologico dell’Università degli Studi di Firenze;
    Costo complessivo da definire

GESTIONE PROGETTO E SUPPORTO TECNICO OPERATIVO NELLE DIVERSE FASI (ex art. 4 punto 2  del Piano di Monitoraggio)
Costi Presunti, come da quadro economico approvato con Decreto n. 242 del 15/07/2021 dell’USS-sisma 2016, pari a 800.000,00.

  • Contratto sottoscritto con Ales s.p.a. finalizzato all’individuazione di risorse da impegnare nell’ambito del progetto “Servizi di Supporto finalizzati alla realizzazione di un progetto per il rafforzamento della capacità tecnico operativa al piano straordinario di monitoraggio e conservazione.”
    Impegno finanziario di € 349.897,55

SCHEDATURE DELLA VULNERABILITÀ DEI BENI ARCHITETTONICI E ARCHEOLOGICI OGGETTO DI MONITORAGGIO
Costi Presunti, come da quadro economico approvato con Decreto n. 242 del 15/07/2021 dell’USS-sisma 2016, pari a 3.000.000,00.

  • Imminente indizione – con Invitalia S.p.A.” n.q. di Centrale di Committenza- della gara europea mediante procedura aperta sopra soglia comunitaria, per l’affidamento del servizio di schedatura della vulnerabilità dei beni architettonici e archeologici nel sistema informativo territoriale della Carta del Rischio del patrimonio culturale italiano nell’ambito del Piano Straordinario di Monitoraggio e Conservazione dei Beni Culturali Immobili.

DETTAGLIO DEL PIANO DI MONITORAGGIO SUL PATRIMONIO CULTURALE PRESENTE ALL’INTERNO DEL TERRITORIO NAZIONALE

  • Il territorio di competenza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna;
  • Il territorio di competenza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Pisa e Livorno;
  • Il centro storico di Ferrara;
  • Il centro storico di Pisa;
  • Il centro storico di Padova;
  • Il centro storico di Rieti;
  • Il centro storico di Verona
  • Il centro abitato del Comune di Pienza;
  • Il centro abitato del Comune di Volterra;
  • Il borgo di Civita di Bagnoregio;
  • La cinta murarie delle Mure Aureliane compresi gli immobili di interesse culturale prospicenti;
  • La Via Francigena del Sud, all’interno del territorio comunale di Roma compreso gli immobili di interesse culturali prospicenti;
  • L’area di competenza del Parco archeologico dei Campi Flegrei;
  • L’area di competenza del Parco archeologico dei Paestum e Velia;
  • L’area di competenza del Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina;
  • L’area di competenza del Parco archeologico di Baratti e Populonia;
  • L’area di competenza del Parco Sommerso di Baia;
  • L’area archeologica dell’Antico Porto di Classe a Ravenna;

Ultimo aggiornamento

8 Gennaio 2024, 10:56